Trieste mi fa questo. Mi sospende lo sguardo, nel senso che me lo fa galleggiare. Forse è l'aria del mare che si rimbalza sul carso e così facendo crea delle sacche di vuoto in cui esistono le cose. Questo è il mio vedere quando sono a Trieste e, in questo modo, giustifico il mio non capirla mai. In questa incomprensione sento ogni volta vibrare un affetto profondo. Trieste mi possiede, e io, posseduto, la guardo restando sospeso.
Nessun commento:
Posta un commento